Descrizione dell'opera
Quest’opera esamina il problema dell’infinito non solo dal punto di vista filosofico, ma anche da quello esistenziale di riferimento assoluto: la bussola che indica la direzione tra le possibilità e le contraddizioni della ragione e della vita. Seguendo la lezione di Galileo, Cartesio e Gauss, l’autore nega l’identità di infinito e indefinito, quest’ultimo essendo solo ciò che è senza fine, e mostra come la confusione tra i due concetti porti agli errori di Cantor o di chi attribuisce infinità alle cose. L’opera tuttavia non è una fredda disamina, ma si articola in brevi brani narrativi, e talora poetici, al modo di chi ruota tra le mani uno sfaccettato brillante ed osserva la luce che si frange in splendori corruschi e iridescenti.